Le persone tendono sempre a parlare di pensione in maniera generica, ma ci sono delle differenze tra alcune che sono esistenti. Vediamo insieme le caratteristiche e i punti più importanti da considerare.
Che cos’è la pensione di vecchiaia
Quando si parla di pensione di vecchiaia si intende il raggiungimento del requisito contributivo di 20 anni con età fissata a 67 anni (salvo modifiche future). Riguarda tutte le categorie di lavoratori ovvero dipendenti – autonomi – uomini e donne.
La pensione di vecchiaia prevede alcune caratteristiche che vengono mantenute nel tempo, mentre l’età pensionabile può variare così da reggere le varie trasformazioni che la popolazione italiana subisce (speranza di vita, soglia anagrafica, adeguamento allo stile di vita attuale). Il MEF con il decreto del 5 novembre 2019 ha stabilito – in base alle rilevazioni Istat – che 67 anni sarà il requisito anagrafico anche per il 2022 (sempre salvo cambiamenti).
Tutti i soggetti interessati sono sempre invitati simulare il calcolo della pensione al fine di avere una visione chiara di quello che andranno a percepire.
In generale, la pensione di vecchiaia decorre subito dal primo giorno valido del mese successivo a quello dell’età pensionabile raggiunta. In altri casi si dovrà attendere il mese successivo così da soddisfare tutti i requisiti di cui sopra.
Che cos’è la pensione anticipata
La pensione di anzianità non esiste più ma in passato era intesa con 35 anni di contributi e requisito anagrafico di 62 anni. La Riforma Monti-Fornero ha poi messo a punto delle variazioni sino a sostituirla con la pensione anticipata che richiede un certo numero di contributi.
Come accennato, la pensione anticipata è stata introdotta dalla riforma Monti-Fornero al fine di agevolare tutte quante le operazioni. Cosa significa? Tutti i contribuenti che vogliono andare in pensione prima dei 67 anni possono se hanno raggiunto:
- 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva per gli uomini con lavori dipendenti o autonomi
- 41 anni e 10 mesi di anzianità contributiva per donne con lavori indipendenti o autonomi
In questo caso c’è quindi una differenza tra i due sessi da tenere in considerazione, sempre salvo modifiche future.
Nel momento in cui si fa domanda per la pensione anticipata, l’INPS provvederà a controllare lo stato del soggetto interessato e verificare se lo stesso abbia diritto o meno ad agevolazioni. I lavoratori precoci (prima dei 19 anni) hanno diritto ad una pensione anticipata con 41 anni di contributi se:
- il soggetto è in stato di disoccupazione involontaria per licenziamento con tre mesi di indennità disoccupazionale
- il soggetto assista come caregiver il coniuge o parente di primo grado che sono affitti da condizioni di gravità o handicap
- il soggetto ha una riduzione – certificata – di capacità lavorativa superiore o pari al 74%
- Il soggetto nella sua vita ha svolto le attività usuranti – che sono individuate dalla legge italiana – per tutta la durata del suo periodo lavorativo o almeno 6 dei 7 anni ultimi di attività lavorativa.
I soggetti che svolgono attività usuranti o notturne possono beneficiare di agevolazioni per l’accesso pensione ma con una normativa studiata ad hoc.